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REALISMO STRUTTURALE

Qui si trat­ta­no mol­ti argomenti,
rile­van­ti ed … incon­clu­den­ti, visi­bi­li ed invi­si­bi­li, sen­si­bi­li ma impalpabili.

Quel­lo che espri­me Rovel­li è di dif­fi­ci­le com­men­to e non si potrà che ten­tar­ne un cenno.
Riguar­da il nostro rap­por­to con le cose (nel mon­do uni­ver­so) e del­le cose con altre cose.
For­se egli inten­de che una sedia non esiste,
pur se i suoi sin­go­li ele­men­ti mereo­lo­gi­ca­men­te (!) la definiscono,
men­tre la sua fun­zio­na­li­tà da tra­spa­ren­te divie­ne all’i­stan­te con­cre­ta e visibile
se la sua ‘con­fi­gu­ra­zio­ne’ vie­ne mes­sa alla pro­va con un gran­de o pic­co­lo … carico,
cioé vie­ne posta in rap­por­to ad esso ed a ciò che la circonda.
Anche un mon­do costi­tui­to da un sin­go­lo oggetto
neces­si­ta di un osser­va­to­re che lo cer­ti­fi­chi e con cui si rapporti.

… biso­gne­rà ripar­lar­ne !  (a.m. X/’25)

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     … la sedia che vedo davan­ti a me. … Ma cosa signi­fi­ca esat­ta­men­te che quel­l’in­sie­me sia un ogget­to, un’en­ti­tà, un ogget­to reale ?
La nozio­ne di sedia è defi­ni­ta dal­la sua fun­zio­ne … . Non riguar­da la sedia in sé: riguar­da il modo in cui la con­ce­pia­mo. Que­sto non intac­ca il fat­to che la sedia esi­sta come oggetto … .
Se andia­mo a cer­ca­re la sedia in sé, indi­pen­den­te dal­le sua rela­zio­ni con l’e­ster­no ed in par­ti­co­la­re con noi, non la troviamo.
Non c’è nul­la di miste­rio­so in que­sto; il mon­do non è divi­so in enti­tà a sé stan­ti. Sia­mo noi che lo sepa­ria­mo in ogget­ti a nostra convenienza.

… Innu­me­re­vo­li – se non tut­te – le nostre defi­ni­zio­ni sono rela­zio­na­li: un pia­ne­ta è tale per­ché gira attor­no ad una stel­la, un pre­da­to­re è tale per­ché ci sono le pre­de, … . Anche il tem­po [il ‘pri­ma’ e il ‘dopo’] è defi­ni­to da relazioni.

                  Glas­schair 2017 • archi­vio a.m.

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Car­lo Rovel­li – Hel­go­land pg. 146  <>  ADELPHI 2020

Pubblicato in IDENTITÁ
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